Quando dormivamo con la cuffietta…
Senza vestiti, senza biancheria, in letti grandi e affollati. Con un copricapo notturno. Questo era il dormire nel Medioevo. Si tratta naturalmente di un riferimento a coloro che effettivamente possedevano un letto, vale a dire benestanti, ricchi signori e nobiltà. Per gli altri beh… una “tavolaccia” era il massimo che potessero permettersi.
Il letto nel Medioevo: alto, largo e corto
Se la statura tipica degli adulti medievali era inferiore all’altezza media di oggi, questa non basta a giustificare la dimensione dei letti di qualche secolo fa, che erano decisamente corti. Il motivo di questa “limitata espansione” è soprattutto dovuto all’abitudine di dormire semiseduti, poggiando la testa e le spalle su quelle che poi – non a caso – in lingua italiana verrà chiamata “testata” o “testiera” e “spalliera”. Quanto perso in lunghezza veniva recuperato in larghezza (si narra di letti larghi oltre 3 metri), necessaria a ospitare coniugi, figli, servitù e – alla bisogna – ospiti. L’abitudine di realizzare letti piuttosto alti imponeva l’uso di un accessorio dedicato al salire e scendere, una sorta di sgabello che fungeva da scala.La biancheria da letto nel Medioevo: essenziale e funzionale.
A parte i decori, spesso pregiati, la biancheria da letto era all’insegna della funzionalità: lenzuola che sostituivano il pigiama e pellicce per mitigare il freddo notturno. Le coperte decorate invece, pare che fossero più legate al decoro del letto sgombro che al bisogno di coprirsi. Una biancheria da letto tutta speciale era, invece, quella relativa alle coperture laterali dei letti a baldacchino. In questo caso erano in uso drappi e tende che potevano anche essere realizzate in stoffa pregiata.Dormire nel Medioevo: la cuffietta
Si dormiva nudi nel Medioevo, c’era un solo indumento obbligatorio: una sorta di copricapo che, alla stregua della più povera “infula” di lino (usata dalla donne dei ceti più poveri) decorava la testa dei ricchi e fungeva pure da protezione contro i pidocchi.
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