I suoni gentili che aiutano la memoria

I suoni gentili che aiutano la memoria

Esiste una correlazione fra alcune tipologie di rumore e l’attività cerebrale: l’esposizione a questi suoni durante il sonno, infatti, provoca un miglioramento della memoria nelle persone con deficit cognitivi (e quindi a rischio di malattie come l’Alzheimer). Avrai sentito parlare dell’effetto benefico del rumore bianco, ma un altro tipo molto utile in questa circostanza è quello rosa.

Rumori e colori

Se il rumore bianco contiene tutte le frequenze alla stessa intensità, il rumore rosa ha la caratteristica di presentare onde sonore tanto più potenti quanto più bassa è la loro frequenza. Nello specifico, i rumori rosa sono costituiti da frequenze che ovviamente possiamo percepire e che ci danno la sensazione di un suono piatto o relativamente uniforme: più queste frequenze sono basse, più anche il suono risulterà profondo.

In natura gli esempi più comuni di rumori rosa sono le onde del mare che raggiungono la riva, oppure suoni ancora più uniformi, come il fruscio del vento fra le foglie degli alberi o la pioggia costante. Il rumore bianco, invece, dà più l’idea di un ronzio continuo.

Gli effetti del rumore rosa durante il sonno

Uno studio americano, effettuato presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine, vide coinvolti alcuni volontari affetti da un lieve declino cognitivo (situazione che generalmente precede l’Alzheimer): queste persone diedero la propria disponibilità a far monitorare le proprie attività cerebrali nell’arco di due notti. In entrambe le sessioni gli studiosi fecero leggere e memorizzare coppie di parole, da riferire al mattino successivo.

La fase di sonno profondo della prima notte fu accompagnata da una stimolazione sonora di rumore rosa, mentre durante la seconda notte non ci fu nessun trattamento. Come risultato, dopo la prima notte i volontari erano in grado di ricordare un numero maggiore di coppie di parole rispetto al secondo tentativo.

Come osservò Roneil Malkani, neurologo a capo dell’esperimento, il sonno ha effettivamente un ruolo sulla memoria: migliorarlo e non sottovalutarlo può essere un nuovo approccio per prevenire questo tipo di malattie degenerative, e un aiuto può essere dato proprio dal rumore rosa.

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